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day by day
volo Italia - Karachi
Per raggiungere Karachi vi sono diverse possibilità di volo e Amitaba può prenotare quello preferito dai viaggiatori. La maggioranza dei collegamenti prevede l’arrivo nella mattina del giorno successivo alla partenza.
Karachi
Arrivo a Karachi nelle prime ore del mattino, dove è in attesa dei partecipanti la guida locale, e trasferimento presso l’Avari Towers Hotel o similare. Dopo un poco di relax si inizia la visita della città, che con 15 milioni di abitanti rappresenta il fulcro dell’economia pakistana ed è il centro urbano più popolato del Paese. Si inizia dal Museo Nazionale, ricco di reperti archeologici e manufatti provenienti da tutto il Pakistan, con anche diverse opere di arte gandhara. Si prosegue per il Mausoleo di Jinnah, l’ultima dimora di Quaid-e-Azam Mohammad Ali Jinnah, considerato il padre fondatore del Pakistan, quindi con la Moschea di Tooba, la più grande moschea a cupola unica al mondo, costruita con il marmo bianco, e si completa con il Mohatta Palace Museum, che contiene reperti archeologici e culturali della regione. Si ammira il tramonto dalla spiaggia di Karachi, concludendo questa intensa ed affascinante prima giornata pakistana.
Karachi - Chaukundi Haukundi - Makli - Thatta - Keenjhar - Hyderabad
Si parte in direzione nord est alla volta di Hydebarad, la meta odierna. La prima sosta è all’antico cimitero islamico di Chaukhandi, che raccoglie decine di tombe di santi sufi, stimati studiosi e nobili costruite dall’ XI al XIX secolo. Una loro particolarità è il materiale con cui sono state costruite, la pietra arenaria, e sono decorate da bassorilievi diversi tra uomini e donne: le tombe femminili hanno pizzi e merletti, mentre quelle maschili cavalli ed altri animali. Si prosegue per la grande necropoli di Makli, patrimonio UNESCO, al cui interno si trovano innumerevoli tombe di mistici sufi e di regnanti della regione, una dei più grandi siti funerari del mondo che si sviluppa su di un’area di circa 10 km quadrati. Poco distante si giunge a Thatta, antico centro di arte islamica, dove si visita la moschea di Shah Jahan del XVI secolo, famosa per un’ottima acustica e per le suggestive decorazioni con motivi calligrafici, tipici dell’arte decorativa musulmana. Si prosegue quindi per Hyderabad prendendo la strada che costeggia il grande lago di Keenjhar arrivando a destinazione in serata, dove si alloggia presso l’Indus Hotel. La tappa è di 208 km, circa cinque ore di viaggio.
Hyderabad - Bhit Shah - Forte di Raniokot - Shewan
Si inizia la giornata esplorando la città: il vecchio forte di Pakka Qila e quello più piccolo di Kacha Qila, per proseguire con il santuario di Kalhoro, la torre dell’orologio e le tombe della dinastia dei regnanti del Sindh, la stirpe dei Talpur Mirs. Completate le visite si parte in direzione nord per raggiungere la città di Sehwan. Sul percorso la prima sosta è al villaggio di Bhit Shah per il mausoleo di Abdul Latif, importante luogo di pellegrinaggio in cui i fedeli vengono a rendere omaggio al santo sufi Abdul Latif (1689-1752), considerato il più grande poeta musulmano in lingua Sindhi. Si prosegue poi verso nord, e, facendo una deviazione verso ovest, ci si reca al forte di Ranikot, conosciuto come la Grande Muraglia dei Sindh. Non è ancora chiaro chi lo abbia costruito, ma è uno dei più grandi forti al mondo, il suo diametro è infatti di ben 32 km e, grazie alle sue imponenti mura, viene sovente equiparato alla Grande Muraglia Cinese. Anche questo, come molti altri siti che s’incontrano nel viaggio, è stato dichiarato Patrimonio UNESCO. Si riprende quindi la strada principale arrivando a Sehwan, una città situata sulla riva occidentale del fiume Indo che è uno dei più antichi centri abitati del Sindh. Ospita il Mausoleo di Lal Shah Baz Qalandar, costruito nel XIV secolo, dedicato a questo importante santo sufi e poeta che provenne dalla Persia. Si completa la giornata assistendo qui ad una cerimonia Sufi, circondati da fedeli e mendicanti, un rituale in cui la danza e la preghiera si mescolano per raggiungere, attraverso l’estasi e la meditazione, il contatto con Dio. Si pernotta presso il Shewan Divine Hotel; la tappa è di 281 km, circa cinque ore e mezza di guida.
Shewan - Larkana - Mohenjo-Daro - Sukkur
Oltre Sehwan si continua in direzione nord per raggiunge la città di Sukkur. Lungo la strada si transita da Larkana, famosa cittadina dove, se possibile, si visita il Garahi Khuda Beiksh, meglio conosciuto come il Mausoleo della famiglia Bhutto. ( A volte le autorità locali chiudono le visite, quindi si scoprirà solamente il giorno prima se possibile o meno visitarlo). Qui riposano le spoglie di Benazir Bhutto, la donna che tentò di cambiare il Pakistan e fu per due volte capo del governo, la prima ed unica donna premier nel mondo islamico, assassinata con un attentato nel dicembre del 2007. Poco distante si trova il sito di Mohenjo-daro, che nella lingua locale significa la “Collina dei morti” (così chiamato perché si sviluppa sul fianco di una collina). Patrimonio UNESCO, fu una delle più importanti città del mondo antico, centro principale della Civiltà dell’Indo, fondata circa 2500 anni a.C., e che prosperò per circa 800 anni arrivando ad avere una popolazione stimata di 40.000 persone; il sito rimase sepolto fino alla sua riscoperta, avvenuta negli anni ’20 del secolo scorso. In quei tempi così lontani nella memoria dell’uomo, quando in Europa le condizioni di vita erano ancora piuttosto primitive, la popolazione di questa antichissima civiltà abitava in case di mattoni con un primitivo sistema fognario e giovava di un sistema di irrigazione che, grazie alle piene dell’Indo, permetteva di coltivare diversi tipi di cereali. Fu una civiltà molto progredita, tra le più antiche conosciute, che rivela contenuti equiparabili alle più famose civiltà dell’antica Mesopotamia o dell’antico Egitto. Il sito si divide in due parti, quella sopraelevata dove si trovano diverse costruzioni importanti, con il grande stupa buddista ed una piscina, mentre nella parte bassa si individuano le residenze delle persone con case e botteghe artigianali. È molto interessante anche la visita al Museo che contiene sigilli, giocattoli di terracotta, utensili da cucina, ceramiche e gioielli. Si prosegue da qui per Sukkur, dove si alloggia presso l’hotel One; la tappa è di 313 km, circa cinque ore e mezza di guida. Questa città di circa 600.ò00 abitanti vanta oltre 2 mila anni di storia; Alessandro Magno la occupò nel 325 a.C. durante la sua marcia alla ricerca delle foci dell’Indo e, sempre qui, gli inglesi tra gli anni ’20 - ‘30 del secolo scorso costruirono la prima diga sull’Indo, tutt’ora fulcro di uno dei sistemi di irrigazione più vasti al mondo.
Sukkur - forte di Kot Diji e Khairpur
Il forte di Kot Diji si erge 50 km a sud di Sukkur ai margini del deserto. È composto da due parti: sopra ad un rialzo del terreno di circa 12 metri si trova la cittadella e sotto a questa l’ampia area esterna. Non vi sono informazioni precise sulle sue origini, sembra che in passato un immenso incendio lo abbia distrutto, ma quel che è certo è che il primo insediamento in questa zona risale al 300 a.C. Si torna quindi verso nord sostando a Khairpur per visitare il palazzo Faiz Mahal, un capolavoro architettonico di fine 1700 come tribunale per il sovrano dei monarchi Talpur della dinastia Khairpur. Si rientra quindi a Sukkur, dove un aspetto molto interessante è la presenza dei “Mohanas”, ovvero dei pescatori che lavorano e vivono sulle loro barche e la cui intera vita si svolge solo e sempre sul fiume! Ispirandoci a loro si prende una barca per raggiungere un’isoletta al centro del fiume Indo dove si trova un importante complesso di tempi induisti, originariamente dedicati a Shiva, un luogo evocativo dove si ammirano anche raffinate lavorazioni dei marmi. Si prosegue la navigazione giungendo alla vicina isola di Bukkur, anch’essa al centro del fiume (ma collegata con ponti alla terraferma) per visitare la tomba delle Sette Sorelle. Secondo la leggenda infatti sette sorelle molto belle vivevano qui nascoste dagli occhi di ogni uomo. Un Raja locale venne a conoscenza che qui vivevano queste bellissime donne nascoste dagli sguardi indiscreti e così ordinò di portarle al suo cospetto. Quando vennero a prenderle queste cominciarono a piangere sempre più forte dalla disperazione ed all’improvviso si sentì un boato seguito dall’apertura di una grande grotta sotto di loro, dove scomparvero. Altre leggende parlano invece di questa grotta dove sette sorelle si nascosero dai soldati britannici, rifugiandosi qui per salvare il loro onore. Si completa questa piacevole esplorazione in barca andando ad ammirare il grande sbarramento costruito sul fiume Indo dagli inglesi. Giunti a terra, si conclude la giornata in un ristorante tradizionale con una cena speciale per festeggiare l’avvento del nuovo anno!
Sukkur - Bhong - Bawalpur
Si parte in direzione nord est verso Bawalpur lasciando la provincia del Sindh per entrare in quella del Punjab. Sul percorso ci si ferma presso il piccolo villaggio di Bhong per visitare la moschea, che vinse il premio istituito dall’Aga Khan nel 1986 per la sua particolare architettura, costruita con uno peculiare stile che spazia dal tradizionale al moderno. Si prosegue per Bawalpur dove in base all’orario di arrivo si avrà modo di visitare (lo si vede oggi o nella giornata di domani) il Palazzo Nur Mahal, sede dell’esercito pakistano e costruito in stile neoclassico. Pernottamento presso l’hotel One; la tappa è di 410 km, circa sei ore di viaggio.
Bawalpur - Forte di Derawan - Uch Sharif - Multan
Si parte in direzione sud ovest immergendosi nel deserto del Cholistan, che copre un vasto territorio arrivando fino ad oltre il confine indiano, dove cambia nome diventando il deserto del Thar. Similmente ad altre aree desertiche di questa parte del mondo non presenta alte dune di sabbia ma è costituito da distese di sassi e colline sabbiose ed è abitato da nomadi, sempre alla ricerca di scarse pasture ed acqua per loro stessi ed il bestiame. Si raggiunge il grande forte di Derawar (96 km, circa 2 ore), una costruzione difensiva sorta a protezione delle rotte commerciali lungo le Vie della Seta, con le possenti mura che si ergono alte 30 metri sul deserto, rafforzate da 40 bastioni. Nei pressi si visita il cimitero reale di una dinastia abbaside e vi è la possibilità (inclusa nel costo del viaggio) di fare un piacevole giro col cammello intorno al forte, un bel modo di godere di questo luogo così fortemente evocativo. Si torna da qui sulla strada principale e si raggiunge verso nord ovest Uch Sharif (72 km, un’ora e mezza circa), il “Luogo Santo e Onorevole”, villaggio antichissimo la cui origine è databile al 500 a.C., noto per i santuari sufi, in quanto nel corso dei secoli divenne un importante centro religioso. Si visita lo scenografico Mausoleo di Bibi Jawindi, edificato nel 1493, che è di grande fascino, nonostante sia rimasta intatta solamente una parte dell’edificio originale a causa di un’inondazione del 1817. Si prosegue con la visita del santuario e della moschea di Jalaluddin Surkh Bukhari, un importante missionario sufi. Si prosegue quindi per Multan, dove si arriva in serata e si alloggia presso il Faletti’s Grand Hotel. La tappa copre in tutto 410 km, circa otto ore di guida.
Multan
Multan è la città principale del Punjab meridionale, ricca di storia, situata sulla sponda orientale del fiume Chenab, un affluente dell’Indo. Si narra che il grande condottiero macedone Alessandro Magno l’abbia conquistata nel 324 a.C.; da qui passò anche il famoso viaggiatore cinese Xuan Zang, che vi descrisse un maestoso tempio dedicato a Shiva che in antichità era un’importante meta di pellegrinaggio induista, ma di cui oggi non vi è più traccia perché fu obliterato dall’espansione musulmana. Con l’Islam la città si trasformò in un importante centro di questa fede e vi confluirono nel corso dei secoli migliaia di mistici e Sufi, ed in città sono presenti infatti decine di tombe e mausolei a loro dedicati - per questo viene anche chiamata “la città dei Sufi”, o anche “città delle tombe”. Nel corso della giornata si visitano i principali luoghi d’interesse iniziando dal mausoleo di Sheikh Rukn-I-Alam, capolavoro dell’architettura moghul di forma ottagonale costruito in mattoni rossi e decorato con colori blu e bianco. Nei pressi sorge la tomba di Baha ud-din Zakaria, padre di Rukn-I-Alam. Si prosegue con il Santuario di Shah Shams Tabrez, la grande Moschea Eidgah, la tomba di Shah Yousuf Gardezi per concludere la giornata con una piacevole passeggiata nel caotico e colorato Hussain Agahai bazar.
Multan - Harappa - Lahore
Si lascia Multan in direzione nord est per raggiungere la città di Lahore. Prima di arrivare a destinazione si visita uno dei siti archeologici più importanti della storia del Pakistan, Harappa. La città venne fondata nel medesimo periodo di Mohenjo-daro, tra il 2600 e 2500 a.C. e rappresentò per lungo tempo, unitamente a quest’ultima, una delle più importanti città fortificate dell’Indo arrivando ad avere, secondo le stime, circa 24.000 abitanti. Anche questo è un sito che offre l’opportunità di avvicinare la cultura e la storia della regione, scoprendo come viveva questo antichissimo popolo, le cui radici si evincono da alcuni resti che risalgono fino al 6000 a,C. Le rovine, individuate anche qui negli anni ’20 del secolo scorso, comprendono la cittadella, edificata su di una collinetta circondata dalle mura difensive, e, ai suoi piedi, le abitazioni della gente comune, dotate di un sistema fognario, e si individuano un cimitero ed un grande granaio. La città ebbe anche un importante ruolo come snodo commerciale della regione; oggi non vi sono resti molto scenografici da vedere perché fu più volte saccheggiata dagli abitanti dei villaggi vicini per utilizzare materiale da costruzione per le loro abitazioni. Si visita anche il Museo, che contiene oggetti e reperti rinvenuti negli scavi. Una nota d’interesse, sembra che questa città si affievolì gradatamente nel tempo, che non sia stata distrutta da invasioni od altro, ed il motivo che ipotizzano gli archeologi sta nel progressivo inaridimento del territorio. Si prosegue da qui per Lahore, dove si alloggia presso il Luxus Grand Hotel. La tappa è di 411 km, circa sei ore e mezza.
Lahore
Con circa 11 milioni di abitanti Lahore è la seconda città del paese ed è la capitale del Punjab pakistano. Raggiunse il periodo di massimo splendore durante la dominazione moghul e, con Akbar, dal 1584 al 1598, fu anche la capitale imperiale. Si iniziano le visite con la Moschea di Badshahi, costruita nel XVII secolo da Aurangzeb, un edificio molto iconico e scenografico in quanto costruito in pietra rossa, compresi i quattro alti minareti. Di fronte alla moschea si visita il Forte di Lahore, che fu la residenza reale del Moghul, oggi inserito nel Patrimonio Unesco. Si prosegue con la visita del Bazar di Anarkali, l’affollato mercato dove si vendono oggetti e merci di tutti i tipi. Nel pomeriggio tempo libero. Chi lo desidera si potrà recare al vicinissimo confine con l’India per assistere alla cerimonia che si svolge quotidianamente a Wagah-Attari. Vige infatti un rituale militare dove entrambe le bandiere, indiane e pakistane, vengono abbassate ed i due confini vengono chiusi per la notte, tra un insieme di gesti e scambi marziali ma di reciproco rispetto. Si ritorna quindi in città dove si conclude questo interessantissimo viaggio con una cena tradizionale presso un tipico ristorante locale.
volo Karachi - Italia
La maggior parte dei voli parte nelle prime ore del mattino ed arriva a destinazione il giorno stesso.