con
day by day
volo Italia - Addis Abeba
Partenza in serata per Addis Abeba con volo di linea. Cena e pernottamento a bordo.
volo Addis - Jimma
Arrivo ad Addis Abeba nelle prime ore della mattina. Transito aeroportuale e volo interno per Jimma. All’arrivo incontro con il nostro staff e trasferimento in hotel. Il pomeriggio sarà libero o a disposizione per rilassarsi dopo il viaggio. Cena e pernottamento in hotel.
Jimma - Mizan Teferi
La strada che parte da Jimma si snoda in un paesaggio ricco di vegetazione nel quale vivono le etnie Guraghe, Masengo e Kwegu. Questa regione è considerata moderatamente “benestante” in quanto trae il suo sostentamento dalla coltivazione del caffè. Visita al mercato di etnia Kaffa e arrivo in serata a Mizan Teferi, patria dei Bench raccoglitori di miele. Pernottamento in hotel.
Mizan Teferi - Kibish
Inizia il nostro viaggio verso la zona abitata da diverse tribù. Ci troviamo nella terra dei Dizi, chiamati anche Maji, una popolazione di allevatori semi - sedentari confinante con i più famosi Surma. I villaggi Dizi sono formati da più clan familiari e hanno al loro interno una gerarchia ben definita. All’arrivo a Kibish, piccola cittadina con poche centinaia di abitanti, sistemeremo il nostro campo tendato nei pressi di un villaggio Surma dove trascorreremo la notte.
Kibish (villaggi Surma)
Giornata dedicata alla visita dei villaggi Dizi e Surma che sorgono sparsi nella savana e nella foresta in questa zona. Il quasi totale isolamento geografico di queste aree ha mantenuto pressoché intatti usi, costumi e tradizioni delle tribù che vivono qui. Dizi e Surma dividono i pascoli per gli animali anche se mal si sopportano tra loro. Spostandoci a piedi avremo modo di scoprire gli angoli più remoti e i villaggi sommersi dalla fitta vegetazione. Visiteremo i mercati locali, dove la gente scambia, vende e compra i pochi beni disponibili. Notte a Kibish in campo tendato.
Kibish (villaggi Surma)
Giornata di trekking verso la zona del fiume Kibish, Ci muoveremo verso una zona più interna, dove il fiume fa da confine tra i vari villaggi. Questa zona è di etnia Surma. In loco valuteremo se muoverci in macchina oppure a piedi; dipenderà dalle condizioni stradali. Trascorreremo la giornata sostando nei vari insediamenti, dove incontreremo le donne con il piattello labiale (rotondo e trapezoidale), elemento distintivo di questa popolazione così come per i Mursi della Valle dell’Omo. Gli uomini sono coperti da un lenzuolo colorato appoggiato alle spalle e i loro corpi sono magnificamente dipinti. I Surma sono maestri dell’arte del body painting. Avremo modo di osservare questa loro usanza insieme alla pratica della scarificazione corporale, praticata dagli uomini e dalle donne. Con un po’ di fortuna potremo assistere anche allo spettacolo della donga, un combattimento rituale nel quale i giovani Surma mettono in mostra la loro forza fisica. Pernottamento in campo tendato.
Kibish – Kangate
Dopo colazione inizia il trasferimento verso la zona del fiume Omo. Attraverseremo una savana dai paesaggi spettacolari, lungo piste poco battute e a volte non segnate. Nostro obiettivo è quello di avvicinarsi al ponte di metallo sul fiume, attraversando l’Omo National Park sulla cui sponda sorgono i villaggi dei Nyangatom. Sono allevatori semi nomadi che basano la loro sussistenza sulle greggi di zebù e capre, che spostano secondo esigenze di pascolo. Ultimamente il governo sta cedendo loro alcuni appezzamenti di terreno per le prime coltivazioni di sorgo e mais. L'etnia Nyangatom rimane comunque tra le più povere della zona, essendo sempre in balia della portata d'acqua del fiume. Pernottamento in campo tendato nelle vicinanze del villaggio.
Kangate - Turmi
Giornata di trasferimento. Lasciamo i Nyangatom per attraversare l'Omo sul ponte provvisorio da poco costruito, lungo piste sabbiose e sterrate entriamo nella zona etnica dei Bume prima e degli Hamer poi. Lungo le piste sono frequenti gli incontri con i pastori di etnia Karo o Dassanech, in giro tutto il giorno per far pascolare gli animali. Raggiunta Turmi fisseremo il nostro campo nelle vicinanze del villaggio Hamer di Arna, abitato da circa 100 persone.
Turmi (villaggi Hamer)
Turmi è il centro nevralgico e patria degli Hamer, un popolo pacifico e solidale che conta circa 65.000 individui, essi sono divisi per clan ed ogni clan ha propri particolari tabù e regole da rispettare. Il comando è gestito da un consiglio che riunisce i capi dei vari clan al quale spetta ogni decisione. Come inconfondibile distintivo sociale la donna Hamer indossa il bignerè, collare di ferro che viene portato tutta la vita. Indossano vesti di capra impreziosite da conchiglie cauri e sfoggiano complicate acconciature a caschetto formate da sottili treccioline impastate con polvere d’argilla, burro o grasso animale. In giornata visiteremo il mercato settimanale del lunedì, che si tiene in un ampio spiazzo in centro al paese. Pernottamento in campo tendato.
Turmi (villaggi Hamer, Karo e Dassanech)
Giornata dedicata alla visita delle etnie della zona: essenzialmente Karo e Dassanech. Decideremo quale direzione prendere in base alle condizioni stradali. Visiteremo anche i villaggi Hamer, alla ricerca di tradizioni e cerimonie dei locali per capire il loro stile di vita e per socializzare: i matrimoni del popolo Hamer, le iniziazioni con il salto del toro, i balli Evangadi e altro. Ovviamente non c’è “nessuna garanzia” di poter assistere a queste cerimonie: dipende solo dalla fortuna. Verificheremo anche lo stato di avanzamento dei progetti in corso della nostra Onlus "Barjo Imè", che si occupa di aiutare questa popolazione: migliore accesso all'acqua, istruzione e scuole, primi impianti fotovoltaici ecc.. In serata verrà organizzata in nostro onore una festa con capra alla brace, canti e balli. pernottamento in tenda.
Turmi – Jinka (villaggi Mursi)
In mattinata lasceremo Turmi in direzione di Jinka, che è il crocevia di maggiore importanza per tutta questa area. La sua grande piazza centrale in terra rossa si anima ogni sabato grazie al mercato che attira qui i Benna e gli Ari che vivono nel circondario. Nel lato settentrionale della piazza, sotto i portici, si trovano alcuni negozi di sarti che tuttora lavorano con vecchie macchine da cucire Singer. Arrivati a Jinka proseguiremo per i villaggi Mursi presenti nella zona. Visiteremo le popolazioni Mursi, coltivatori e allevatori, che occupano vaste aree del Mago e sono probabilmente la tribù più ammirata della Valle dell’Omo meridionale. Le loro capanne vengono realizzate con paglia e frasche su di una solida struttura di legno, all’interno vi convive l’intera famiglia composta da più generazioni. I Mursi hanno, come è consuetudine largamente diffusa tra le varie popolazioni della bassa valle dell’Omo, un amore morboso per la cura del corpo che si concretizza nell’uso dell’ormai famoso e strano costume di deformare il labbro inferiore con l’introduzione del piattello labiale la cui grandezza determina la bellezza e la desiderabilità di una donna: una moglie con un grosso piattello labiale può costare al futuro marito anche venti o trenta capi di bestiame. Gli antropologi sostengono che questa antica arte corporale non sia nata per creare bellezza, ma per rendere la donna ripugnante e toglierle il valore venale causato dal commercio degli schiavi. L’abito tradizionale, formato da una lunga pelle di animale annodata sopra la spalla destra, rappresenta l’unico indumento indossato dalle donne. Cena e pernottamento in hotel a Jinka.
Jinka - Konso – Arba Minch 360 km
Di primissima mattinata partiremo per questa giornata di trasferimento tutta su strada asfaltata. Faremo una sosta presso Konso per visitare i villaggi molto particolari di questa etnia. Popoli dalle antichissime tradizioni (famosi per aver sviluppato tra i primi in Africa, la coltivazione a terrazze), caratterizzati dalla forte eguaglianza dei loro membri. L’organizzazione sociale dei Konso e dei Borana, è considerata uno dei più affascinanti sistemi socio-politici dell’Africa, divisa in classi di età dette “gada” della durata di otto anni ciascuno a cui corrisponde un preciso periodo simbolico: al primo periodo, che corrisponde al grado “dell’essere uomo”, succede quella del “progresso o dell’audacia giovinezza”, seguono poi quella del “montone o della calma e maturità”, quella del “leone o della potenza e saggia vecchiaia” e infine quella “dell’avvoltoio o inferma vecchiaia”. Sistema che, assieme all’organizzazione assembleare, permette di mantenere un equilibrio sociale secondo una concezione che è stata definita dagli studiosi di antropologia “anarchia ordinata”. I popoli Konso sono tra le culture pastorali più complesse di tutta l’Africa. Da un punto di vista antropologico i Konso sono essenzialmente un popolo animista: essi considerano tutto ciò che li circonda, piante, corsi d’acqua e fenomeni naturali animati da forze occulte e da spiriti, venerano il serpente e, come i Borana, adorano “waq”, il dio del cielo. Dopo la visita ripartenza per Arba Minch, cittadina di discrete dimensioni, che raggiungeremo in serata. Cena e pernottamento presso Swaynes Lodge o similare.
Arba Minch
Al mattino escursione al Netcisar National Park, rifugio degli endemici Swaynes Hartbeest. Questo parco viene considerato uno dei parchi più belli d’Etiopia. L’habitat è molto vario e include tratti di savana, boscaglia e foreste che nel loro insieme hanno un inestimabile valore in biodiversità. Il Parco fu realizzato per proteggere una specie di antilope piuttosto rara (Alcephalus Buselaphus Swaynei) di grandi dimensioni e dal mantello color cioccolato. Il Parco comprende anche il cosiddetto “Ponte del Paradiso” o “Ponte di Dio”, si tratta di uno stretto corridoio collinoso ricoperto da foresta che divide il lago Chamo dal lago Abaya che sono i laghi più grandi della Rift Valley in territorio etiope. I due laghi si differenziano per il colore delle acque, quelle del lago Chamo sono di tonalità tendente al blu, quelle del lago Abaya color rame. La foresta del Ponte del Paradiso è l’habitat di numerosi animali e in cima ad una collina si trova un bellissimo view point sul panorama circostante. Il posto migliore per avvistare gli animali e la savana, qui si possono vedere antilopi, dik dik, iene, zebre, facoceri, babbuini, più difficilmente si possono avvistare licaoni, leopardi, sciacalli. Nel pomeriggio escursione in barca sul lago Chamo, a circa 1200 metri di altitudine, potremo comodamente osservare dalla barca, tra le canne mosse dalla brezza del vento e dal moto ondoso, enormi ed impressionanti coccodrilli, tra i più lunghi dell’Africa, ippopotami, e infinite specie di uccelli. Pomeriggio a disposizione per passeggiare nella zona del mercato, molto interessante per conoscere le abitudini quotidiane della popolazione. Assisteremo al tramonto dalla collina che sovrasta la città, con vista sui due laghi Chamo e Abaya. Cena e pernottamento in hotel.
volo Arba Minch - Addis
In mattinata partiremo alla volta dei villaggi dell’etnia Dorze, situati sulle montagne dietro Arba Minch. I Dorze sono un popolo di lavoratori, specializzati nelle multi coltivazioni. A queste altitudini il bamboo cresce molto rapidamente e viene usato per costruire le capanne in modo da potersi proteggere dal freddo. Ci mostreranno la coltivazione del falso banana, che è alla base della loro alimentazione. Rientreremo in città per pranzo, e dopo ci trasferiremo in aeroporto per rientrare con volo interno Ethiopian Airlines verso Addis Abeba, in partenza alle 17.20. Cena in città in locale tipico con musicisti etiopi. Dopo cena trasferimento in aeroporto per volo di rientro in Italia.
volo Addis Abeba – Italia
Dopo mezzanotte partenza del volo Ethiopian su Milano, arrivo in primissima mattinata