INDIA

Yogurt Ceneri e Aquiloni

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L’aquilone ci porta sul Gange, svaniamo nel fiume del mondo. Amanti e morenti, i corpi dissolti in mantelli di fumo, i passi attutiti dal ritmo del mondo. Gli occhi brucianti, ubriachi di vita, danzanti tra nebbia e colori contemplano i riti: la vita e la morte. Le fiamme son tracce di case, presepi viventi. Le mani si sfiorano, accarezzano il vuoto nel cerchio dei fuochi, è un unico canto. Su e giù per i ghat, le vacche pacifiche san fare le scale, contemplano i sari distesi. Corpi chinati disegnano altari nel fango. I cani riposano ai piedi del sacro. I fuochi raccontano i sogni dei morti ai gabbiani, confondono i mondi; le urla si perdono nel vento.
L’aquilone sorride e orienta i passanti. Lasciarsi portare è l’unico modo possibile.
L’aquilone smarrisce il suo nome. La morte è cosa leggera.
Galleggiano petali e lumi, oscillano sull’acqua stagnante.
Le barche son culle che narrano vite ai passanti.
I corpi cosparsi di fiori profumano d’unguento; la vita che arde ci invade.
Rinasciamo nel fiume, tra legami e collane di fiori.
Gustiamo yogurt al melograno tra le mura del Blue Lassi.
È l’oro il colore dell’ultimo viaggio che conduce al fiume.
Il sapore del Lassi è ancora più intenso, come l’ultimo giorno per tutti.
Sgraniamo i suoi chicchi, rubini tra i denti.
La vita fluisce, le ceneri si disperdono.
Un mantra nel respiro del mondo.

2019

FOTOGRAFIE Massimo Bicciato
TESTO Nevina De Negri