Appena giù dalla macchina, l'aria frizzante ci regala profumo di pane. L'assenza di inquinamento rende tutto più nitido, anche gli odori. I muri riflettono un bianco abbagliante e nei tagli d'ombra fluttua il pulviscolo. Donne in movimento, che si avvicinano e si allontanano da questo punto pulsante: asini, biciclette e carretti parcheggiati tra gli alberi. Sotto una tettoia, dopo aver varcato il sipario dell'ombra va di scena la macinatura. Le donne si muovono sicure in un ammasso di colori, caricano e scaricano sacchi. Riempiono e contano. Uno strato impalpabile di farina rende tutto più vellutato. Vecchi macchinari borbottano ad intermittenza, un gallo canta fuori orario. Attraversando il cortile veniamo investiti dal profumo della campagna. Il locale del forno, arioso e fresco in confronto sembra disabitato. Tesfai ci regala il pane caldo. Questo pane e delizioso!
2014