DANCALIA

Balaa parla al mondo

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Il giovane Afar mi passa accanto indifferente, come se mi conoscesse da sempre o come se non fossi mai esistito.
Eppure è ben visibile la nostra diversità.
Sono incuriosito da questo uomo minuto che parla al suo dromedario.
L’animale lo ascolta, lo segue e obbedisce ai suoi comandi.
Mi avvicino e lo saluto nella lingua della sua religione. Lui risponde.
Mi dedica qualche istante del suo tempo, con rispetto ma con distacco.
– Ho imparato l’arabo leggendo il corano. Qui, nella piana del sale, nessuno conosce questa lingua anche se siamo mussulmani.
Chi non legge il corano non potrà imparare la lingua del Profeta.

Sussurra con voce decisa.
Mi chiede un paio di occhiali da sole ma io non li ho.
Come vorrei avere un paio di occhiali da sole. Ma non li ho.
– La prossima volta –. Sorride!
Mi degna di un ultimo saluto e ringrazia; ma sono io a dover ringraziare lui.
Il dromedario si solleva con quel gesto buffo che solo lui sa compiere.
Balaa imbraccia la corda che lo tiene legato per tutta la vita al suo animale e si allontana.
Una perla in mezzo ad un deserto di sale.
Un uomo fiero di parlare la lingua della sua religione e orgoglioso di sussurrare al suo animale.
Vorrei raggiungerlo e parlare ancora con lui.
Vorrei fermare il tempo.
Balaa è ormai lontano e si perde all’orizzonte nella piana del sale.

2013

FOTOGRAFIE Massimo Bicciato
TESTO Massimo Bicciato