CUBA

Primo Maggio

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Abbiamo marciato insieme a te fino alla piazza che intona il canto.
Tu con i tuoi soldati, gli studenti, i medici, i doganieri, i contadini.
Uomini e donne. E insieme anche i bambini.
Ma, più delle bandiere alzate al vento e della marcia iniziata all’alba, è stato il canto che ci ha riempito il cuore.
Parlava di popoli, di fede, di libertà e di giustizia.
Di una futura umanità in cui tutti saremo fratelli, diceva.
Non pensavamo ci avresti commosso così.
E per un momento ci siamo sentiti fieri anche noi sotto lo sguardo del Comandante, l’eterno eroe sempre giovane e bello.
Ma quello che tu scelsi era sangue, dolore, montagne e paura.
Isola che da sola hai retto al mondo, perdona il nostro sentire.
Non sappiamo quello che ti è costato.
Ma solo in questo giorno, mentre il sole si fa ancora più caldo, lascia che abbandoniamo i nostri frastuoni e le città a cui domani ritorneremo.
Lascia che ci rispecchiamo nella luce folgorante del tuo cielo e dei tuoi miti. Lasciaci cantare qui, all’ombra dei gelsomini.
In onore di te e della tua primavera.

2019

FOTOGRAFIE millebattute
TESTO Pia Bacchielli